Rispetto, ma nessun applauso

Consulente, libero professionista, società di capitali o persone, regimi fiscali agevolati.

Sono solo alcune delle categorie con le quali chi svolge il mio lavoro viene sottolineato. 

Fino al 2020, allo scoppiare della pandemia, la figura dei sistemisti di un Ced erano considerate piuttosto marginalmente; non aiutavano direttamente le forme di business dell’azienda, non avevano spazio e non desideravano essere inclusi in nulla fuori dal loro ambito e spesso non venivano interpellati dai Project Manager in fase di progettazione di una soluzione.

A partire da Marzo 2020, molte di queste persone hanno lavorato incessantemente per consentire una parvenza di normalità alle comuni attività aziendali. Dai meeting si è passati alle video conference, dalle pause caffè si è passati ad una chat su Teams o qualche strumento simile. Tralasciando per un momento il confine dell’emerenza sanitaria, ho visto personalmente che la più grossa bugia e affermazione del mondo IT aveva perso la sua importanza:

Abbiamo sempre fatto così.

Da quel momento, la zona di comfort nella quale i manager si crogiolavano, sicuri del loro “fare cosi”, si è sgretolata. Non era più possibile schedulare un meeting all’ultimo secondo, consci che tanto tutti sarebbero stati in ufficio; non potevano più semplicemente saltare gli step di un processo atto a formalizzare una vendita o anche solo un’offerta economica di un bene. Non importava che a chiedere tutto questo fosse il titolare, la legge non consentiva eccezioni. Niente uffici aperti, personale ridotto al minimo.

Ecco dunque nascere le imprese “illuminate”, che regalano smart working, benefit, gestione flessibile del tempo e degli ingressi, aiuti in questo senso per chi ha figli.

Tanto meglio, no?

Il background di tutta questa situazione è estremamente fitto di azioni che hanno consentito la gestione diversa da un punto di vista Operations:

  • Migrazioni a sistemi di posta dove fosse presente un ambiente per audio-video conference (Es. Office 365)
  • Acquisti in corsa di firewall che potessero gestire le connessioni da remoto (VPN)
  • Ristrutturazione di farm Citrix o RDS vecchie di anni e mai potute aggiornare
  • Sostituzione del PBX per consentire di poter avere il proprio interno su App oppure su Web CTI

Gli argomenti qui sopra descritti non sono assolutamente esaustivi. Sono solo quattro, e tre di questi sono dei pilastri attualmente presenti in ogni azienda. Eccezion fatta per le farm remote, rimangono come cardini la posta elettronica, strumenti di video conference integrati, PBX, VPN. Chiunque abbia una attività minimamente strutturata possiede questi tre elementi.

Che conseguenze avremo?

Durante i momenti di sconforto, di paura e panico per quello che succedeva, indovinate chi si è messo d’impegno a cercare soluzioni che potessero portare ad un ampliamento operativo in remote working, anche consentendo dove possibile un risparmio di budget, visto il momento. Alcuni amici hanno lavorato di notte, e per parecchie notti, purchè gli utenti potessero inserire i (pochi) ordini a gestionale tramite VPN o Citrix il giorno successivo.
Il reparto IT è di fatto il tessuto nervoso di un’azienda, tramite il quale tutti comunicano, lavorano, arrivano ai propri obbiettivi.

Ora, il discorso vale al contrario:

  • Senza il reparto Sales, non ci sarebbero clienti, quindi non ci sarebbe l’azienda, figurarsi il reparto IT
  • Senza i Project Manager non potremmo portare avanti alcun progetto e non avremmo budget in previsione, e dovremmo lavorare con le liquidità day-by-day
  • Senza il backoffice, nessuno inserirebbe gli ordini, quindi non ci sarebbero vendite o produzioni da eseguire

Posso andare avanti all’infinito. E tutte le frasi qui sopra sono vere. Ma qui non parlo di Sales, Marketing, PM o Backoffice; qui si parla di etica del mondo IT, dove il collega a fianco passa il tempo su facebook, mentre gli altri cercando di trovare ogni giorno soluzioni a problemi di operatività, di sicurezza, di performance.

In conclusione…

La grande differenza è l’approccio di chi compie questi passi, se con passione e dedizione oppure con l’attesa dell’orario del “liberi tutti”. Nessuno è immune dalla casistica peggiore, ma non dimentichiamo che quasi mai la colpa è solo da un lato: il 50% delle proprie azioni e conseguenza è responsabilità di ciascuno di noi; il restante delle aziende per cui lavoriamo, o con cui collaboriamo.

  • Un titolare che non avverte che sotto natale salterà il pagamento degli stipendi a causa di difficoltà, non ha alcun diritto di arrogarsi pretese; e nel contempo, il dipendente non avrà assolutamente voglia di svolgere il suo lavoro al meglio.
  • Un libero professionista che si vede negato costantamente, nel corso dei mesi, il pagamento da parte di un cliente per motivi ignoti o poco chiari, deve solo augurarsi che quello sia un cliente passeggero e di non aver consolidato la maggior parte della sua attività verso di lui.

È un dovere di ogni generazione pagare i propri debiti.
Thomas Jefferson